Innamorati di questa antica arte giapponese
Simona Panico, conosciuta come la signora dei Kokedama, nata in Puglia e ferrarese d’adozione, è stylist in ambito green e giardinaggio, arredatrice, ripensatrice di oggetti e collezionista di modernariato.
Vive a Ferrara, responsabile e interior floral designer del ristorante Locanda 22.
Da sempre appassionata di piante, 10 anni fa scopre l’antica tecnica giapponese dei Kokedama, conosciute come perle di muschio o bonsai volanti.
Il termine Kokedama nasce in Giappone e deriva da due ideogrammi giapponesi “koke”, che significa muschio e “dama” che significa palla, sfera o perla.
Come è noto la leggenda narra che un povero contadino, non potendo permettersi di acquistare vasi in coccio per le sue piante, ne avvolse le radici con del muschio e le fissò con dello spago, disponendole su di un piatto, in modo che tutti le potessero ammirare.
Simona pratica e insegna questa tecnica, che consiste nella coltivazione di piante verdi e fiorite,
senza vaso avvolte in un pane di terra ricoperto di muschio.
Il Kokedama è oggi già noto agli appassionati di piante e fiori, non è ancora cosi tanto popolare in ltalia.
E davvero un peccato considerando la carica scenografica di queste composizioni floreali.
Può essere appoggiato su un piatto o vassoio (come centrotavola) o essere appeso e lasciato fluttuare liberamente nell’aria da solo oppure in combinazione, creando giardini verticali, arricchendo spazi interni ed esterni.
Questa tecnica permette di non rinunciare a un tocco green anche in mancanza di spazio.
Qualsiasi piantina realizzata con questa tecnica suscita stupore e ammirazione.
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